Passaggio in India
Lorena Pretta



Credo nell'insegnare alle persone a essere individui ea comprendere gli altri.
- EM Forster, A Passage to India

Chiunque si rechi a Delhi, avrà sicuramente visitato la Città Vecchia.
Un incredibile labirinto di strade dove centinaia di persone, risciò, carri, voci, odori, clacson ininterrotti, si precipitano tutti insieme.
Bancarelle che espongono carne, uccelli e cani che si arrampicano per afferrare qualsiasi boccone rimasto a terra e parti di automobili che sembrano improbabili da usare come sostituti. Enormi mucchi di tessuti colorati ricoperti di polvere millenaria.
E poi ogni tanto la fretta interrompe. Tutto sembra fermarsi e bloccarsi in un groviglio apparentemente inestricabile e disordinato. Eppure, con la stessa logica incomprensibile, all'improvviso tutto ricomincia. Il traffico riprende, i risciò e le persone che sembrano rientrare su percorsi precisi che si sono interrotti, tracciando un senso nel caos totale. Guardando l'insieme, sembra impossibile sapere come e dove sia diretta questa folla di persone. Ogni movimento sembra avvenire per caso o per seguire una logica indescrivibile. Eppure la rete si intreccia di nuovo, i frammenti sembrano ricomporsi come un corpo smembrato riformandosi, nonostante tutto, in un organismo integrato, anche se solo per pochi minuti. 
Come possono il disordine, il caos, accedere a un ordine che può descriverlo e organizzarlo? Può anche questo in qualche modo rappresentare la vita psichica in generale?
E come può muoversi la psicoanalisi in questo contesto, uno dei tanti contesti complessi della cultura e della società indiana?

I Quinta Conferenza Psicoanalitica Internazionale si è svolto presso la Ambedkar University, l'unica università in cui è disponibile la Psicoanalisi, e presso l'Indian International Center, sotto gli auspici di Sudhir Kakar, psicoanalista e scrittore, membro dell'IPA, che ha notevolmente contribuito alla formazione di molti analisti in India .
Organizzato dal Centro di psicoterapia e ricerca clinica e scuola di studi sull'uomo della Ambedkar University in collaborazione con Il capitolo di Delhi della Indian Psychoanalytic Society & Psychoanalysis India, insieme a Geografie di psicoanalisi. A seguito degli incontri tra psicoanalisti di diversi paesi del mondo, quest'anno la Conferenza ha programmato un Incontro indo-italiano con il titolo significativo 
Esplorazioni psicoanalitiche dell'oscurità nella cultura e nella clinica
Il lavoro della conferenza aveva lo scopo di esplorare la dinamica di quei processi psichici che, spinti dalla pulsione di Eros, contribuiscono all'espressione della creatività umana ma anche tutti gli aspetti di violenza, rabbia, invidia e distruttività che rimangono forze oscure e negate della vita psichica.
È stato intenso e importante verificare attraverso i resoconti delle esperienze dirette di psicoanalisti e psicoterapeuti, che lavorano in situazioni sociali molto difficili, come la pratica psicoanalitica possa essere portata in contesti così particolari, con rigore, passione e capacità di non allontanarsi mai dai riferimenti teorici che sono alla base del modello psicoanalitico ma anzi li ravvivano, attraverso una coraggiosa interazione.
È stato particolarmente importante vedere tanti giovani analisti capaci di applicare l'intervento terapeutico psicoanalitico come strumento fondamentale ed essenziale di comprensione e trasformazione.
La psicoanalisi in India ha una tradizione antica e molte sono state le presentazioni di illustri psicoanalisti e psichiatri, a partire dal Prof Ashok Nagpal e dal Prof Honey Oberoi, che per anni hanno promosso il pensiero e la formazione psicoanalitica all'Università di Delhi, il dottor Shifa Haq Professore assistente e psicoterapeuta che è coinvolto nella ricerca sulla violenza sociale, Ashis Roy psicoterapeuta e docente che ha usato la psicoanalisi per impegnarsi con l'intimità nelle coppie indù-musulmane, c andando da importanti psicoanalisti di vari istituti psicoanalitici indiani, come Jhuma Basak, Vinita Kshetrapal, lo psichiatra Anurag Mishra , e anche alcuni giovanissimi studenti e psicoterapeuti, di cui ho parlato prima.
Il gruppo indiano era distinto e vario e sarebbe impossibile qui menzionare tutti.
Tra i relatori anche lo psicoanalista argentino Mariano Horenstein che è uno dei pilastri di Geografie della psicoanalisi. Il gruppo di psicoanalisti italiani composto da Andrea Baldassarro, Alfredo Lombardozzi, Lorena Preta e Cosimo Schinaia, ha fornito un quadro interessante e multifocale della psicoanalisi italiana, avviando con successo un dialogo tra diverse esperienze.
La psicoanalisi per tutti, Oriente e Occidente, resta un "raggio di intensa oscurità", da cui non possiamo lasciar andare per costruire uno spazio in cui le diversità possano convivere.

Alcuni dei paper del Convegno che spero riconosceranno almeno in parte, il lavoro svolto, saranno presto pubblicati sulla pagina web di Geografie di psicoanalisi.